Cos’è l’ansia?
La parola ansia, dal latino angere ossia “stringere”, comunica molto bene la sensazione di disagio vissuta da chi soffre di uno dei disturbi legati al suo spettro, ovvero l’idea di costrizione, di imbarazzo e di incertezza sul futuro. L’ansia, infatti, è uno stato caratterizzato da sentimenti di paura e di preoccupazione non connessi, almeno apparentemente, ad alcuno stimolo specifico, diversamente dalla paura che presuppone un reale pericolo. L’ansia è un emozione caratterizzata da sensazioni di tensione, minaccia, preoccupazioni e modificazioni fisiche, come aumento della pressione sanguigna, sudorazione, tremolio, tachicardia e vertigini/capogiri.
L’American Psichiatric Association (1994), la descrive come: “L’anticipazione apprensiva di un pericolo o di un evento negativo futuro, accompagnata da sentimenti di disforia o da sintomi fisici di tensione. Gli elementi esposti al rischio possono appartenere sia al mondo interno che a quello esterno”.
Disturbo da attacchi
di panico
Il termine panico deriva dal nome del Dio Pan, il Dio dei pascoli e della natura. Il Dio Pan era un essere spaventoso, con il corpo mezzo umano e mezzo caprino. Il mito racconta che era solito attaccare improvvisamente le ninfe del bosco, durante il meriggio, per possederle, suscitando in loro un terrore vivissimo e bloccante, appunto il timor panico.
L’attacco di panico è un evento caratterizzato da ansia e paura molto intensa, tachicardia, fiato corto e paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire. Può presentarsi in qualsiasi momento, per un breve lasso di tempo (da 5 minuti a max 1 ora), e spesso è associato a periodi di forte stress e stanchezza.