Supporto alla genitorialità
Il sostegno alla genitorialità è un intervento psicologico rivolto ai genitori con l’obiettivo di favorire una relazione serena con il figlio/a, di far emergere le risorse del legame affettivo e di riflettere insieme sullo stile educativo e comunicativo in famiglia, allo scopo di sostenere al meglio lo sviluppo psicologico del minore.
Emozioni dei bambini
“Nutrire il quoziente di intelligenza dei nostri figli non basta.
Dobbiamo preoccuparci del loro quoziente emotivo”
(Isabelle Fillizoat 1999)
Tra i diritti essenziali al benessere dei minori, la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata il 20 novembre 1989, a New York, dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si sofferma all’articolo 12 sul diritto all’ascolto delle opinioni del minore.
Un diritto sicuramente importante nei contesti giudiziari, ma fondamentale anche nella vita di tutti i giorni. E’ ormai opinione comune che genitori ed educatori dovrebbero impegnarsi a tutelare «il diritto dei bambini alle loro emozioni», ovvero il diritto di sentire ciò che sentono.
Ma cosa sono le emozioni?
Le emozioni si definiscono come stati mentali e fisiologici associati a uno stimolo interno o esterno. Le emozioni ci scuotono dalla nostra condizione, ci fanno muovere e agire, determinano i nostri obiettivi, i nostri scopi.
Tutti noi, adulti e bambini, proviamo nel corso della vita diverse emozioni : gioia, rabbia, tristezza, paura… ognuno di noi però le elabora e le gestisce in modo diverso.
La capacità di individuare, riconoscere, gestire e modulare le proprie emozioni non è innata, ma viene appresa nel corso della nostra infanzia ed è chiamata “intelligenza emotiva”.
Quando non si ha la possibilità di esprimere le proprie emozioni, la sofferenza psichica che ne deriva comporta disagio sia nella vita presente dei bambini che in quella futura di adulti e limita la capacità di giocare, imparare e crescere. Più queste emozioni vengono represse, più diventano intense, più la pressione esercitata per emergere è forte.
Come adulti è necessario facilitare l’acquisizione dell’intelligenza emotiva nei bambini attraverso :
- L’osservazione dei loro comportamenti
- Un atteggiamento di ascolto empatico, sgombro da pregiudizi, accogliendo sia le emozioni positive che quelle negative, con la curiosità di scoprire come decodificano gli eventi
- La possibilità di dare un nome alle emozioni. Fin da quando è piccolissimo, è importante parlare con il bambino, spiegandogli come si chiama la sensazione/ emozione che sta provando in modo da permettergli di riconoscerla e sapere che provare emozioni, anche negative, è assolutamente naturale.
- L’elaborazione di giochi che permettano di dare voce alle emozioni (disegni, colori, costruzioni, racconti di storie, percorsi psicomotori) proprio per arrivare a verbalizzare l’emozione provata attraverso diversi canali di comunicazione che ne facilitino l’elaborazione;
- L’esempio che offriamo loro. Non possiamo pretendere che i bambini ci raccontino quello che provano se noi adulti non riusciamo a fare altrettanto… parliamo loro delle nostre emozioni, anche quelle poco piacevoli.
In conclusione, è importante darci e dare la possibilità di vivere intensamente le emozioni, di esprimerle in modo autentico. Avviare il dialogo dei cuori fin dalla primissima infanzia significa tracciare un sentiero che potrà mantenersi per sempre nella vita, specialmente se accompagnato dalla libertà di viverlo spontaneamente.